Ecografia Con Mezzo Di Contrasto

L’ecografia con mezzo di contrasto

L’ecografia con mezzo di contrasto, conosciuta anche con l’acronimo CEUS (Contrast Enhanced Ultrasound) rappresenta una delle più importanti innovazioni della storia dell’ecografia se non della diagnostica per immagini.

Le prime esperienze di utilizzo del mezzo contrasto in ecografia risalgono al 1967 quando Gramiak e Shah iniettarono nel ventricolo sinistro del cuore un contrasto (verde di indocianina) per migliorare lo studio delle cavità cardiache.

In Italia, il primo mezzo di contrasto per ecografia commercializzato dalla Schering è stato il Levovist nel 1996. La finalità dell’utilizzo del mezzo di contrasto iniettato per via endovenosa era di amplificare la visualizzazione delle strutture vasali, in particolare in soggetti di difficile valutazione.

L’avvento di apparecchiature ecografiche digitali particolarmente performanti per lo studio vascolare, indipendentemente dall’utilizzo del Levovist, ha rapidamente affievolito l’entusiasmo con conseguente abbandono dell’utilizzo del contrasto di prima generazione della Schering.

Il SonoVue

Nel 2001 nasce un nuovo mezzo di contrasto per l’ecografia, il SonoVue commercializzato dalla Bracco, ditta italiana, con l’indicazione di esaltare lo studio non solo dei grossi vasi (macro-circolazione), ma in particolare di poter effettuare lo studio del microcircolo ottenendo, come per la TAC e la RMN, una valutazione perfusionale qualitativa degli organi necessaria per la caratterizzazione delle lesioni (benigne o maligne).

Il contrasto di seconda generazione SonoVue è costituito da microbolle di gas inerte ed insolubile che, dopo infusione per via endovenosa, si diluiscono nel sangue ed esaltano in modo esponenziale il segnale ecografico del sistema cardiovascolare, dal ventricolo sinistro alle grosse arterie fino al microcircolo degli organi (eco-contrastografia perfusionale).

Semplice e sicuro

Non è necessario effettuare esami di laboratorio comprovanti la funzionalità renale, epatica e tiroidea. Viene richiesto al paziente, quale preparazione all’ecografia con mezzo di contrasto, il digiuno per almeno sei ore, come l’esecuzione di una normale ecografia.

Anche se non si è dimostrato un effetto tossico, per prudenza se ne sconsiglia l’utilizzo in gravidanza o in allattamento.

L’incidenza di gravi fenomeni di ipersensibilità o eventi allergici è dello 0,001%, molto più bassa dei fenomeni avversi del mezzo di contrasto organo-iodato della TAC o del gadolinio (RMN).

Comunque è obbligatorio il consenso firmato da parte del paziente all’esecuzione dell’esame ecografico con mezzo di contrasto.

Indicazioni

La CEUS nasce per lo studio delle lesioni a focolaio del fegato, ma attualmente i campi di applicazione sono diversi e riguardano sia organi addominali profondi che strutture superficiali.

  • Lesioni a focolaio del fegato, a pancreas, milza, rene e testicoli: la metodica grazie allo studio della microvascolarizzazione permette di valutare i tempi arteriosi, venosi e parenchimali degli organi necessari per differenziare le lesioni benigne dalle maligne; secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del progetto del Sistema Nazionale Linee Guida “al fine di individuare le lesioni focali epatiche in pazienti oncologici, le attuali conoscenze suggeriscono di raccomandare l’impiego della CEUS come esame di primo livello”.
  • Valutazione delle cisti complesse renali secondo la classificazione di Bosniak in riferimento alla vascolarizzazione dei setti ed aggetti presenti nelle cisti.
  • Valutazione delle lesioni traumatiche del fegato, della milza e dei reni: essenziale per il monitoraggio delle lesioni traumatiche, in particolare nei soggetti giovani.
  • Valutazione dopo intervento chirurgico dell’aorta addominale (EVAR): la CEUS valuta in real time il corretto posizionamento e funzionamento dell’endoprotesi, grazie all’ottimale visualizzazione della sua pervietà, la sua esclusione completa dal circolo, il diametro della sacca aneurismatica residua, l’integrità strutturale, l’eventuale presenza di complicanze, la stadiazione di endoleak (persistenza di flusso ematico nello spazio periprotesico).
  • Valutazione dell’ileo distale per la diagnosi di attività di malattia (morbo di Crohn) e per la diagnosi differenziale tra stenosi intestinale su base flogistica o fibrotica.
  • Valutazione della flogosi articolare.

La CEUS e le altre tecnologie

Nonostante l’ecografia con mezzo di contrasto di seconda generazione rappresenti una metodica riconosciuta a livello internazionale, con indicazioni diagnostiche ben precise nel decorso diagnostico del paziente, dopo oltre 20 anni dall’introduzione in ambito diagnostico, è ancora una tecnica poco utilizzata se non in centri di alta specializzazione.

Allo stato gli operatori sanitari, Clinici e Radiologi, preferiscono l’utilizzo delle alte tecnologie (TAC, RMN, PET-TAC) nel percorso diagnostico, in particolare nei pazienti oncologici, relegando la CEUS quale ultima tappa per la diagnosi di natura (benigna o maligna) delle lesioni.

Esiste purtroppo il problema dell’impegno economico da parte del paziente non ricoverato in ambiente ospedaliero in quelle regioni (Campania) dove l’ecografia con mezzo di contrasto non è inserita nel tariffario regionale e pertanto non è eseguibile con il Sistema Sanitario Nazionale.

Secondo uno studio di farmacoeconomia condotto presso il Dipartimento di Radiologia Spedali Civili di Brescia, l’U.O. di Radiologia dell’Azienda Ospedaliera di Lodi, l’U.O. di Radiologia dell’Ospedale Generale Valduce Como, il CREMS, Università di Castellanza con l’obiettivo di valutare la reale efficacia degli interventi medici, delle metodologie diagnostiche, dei farmaci o dei percorsi sanitari non soltanto da un punto prettamente economico, ma considerando anche aspetti quali l’appropriatezza, la riproducibilità, i benefici organizzativi ed il consenso sociale “l’utilizzo della CEUS velocizza il tempo in cui si arriva alla diagnosi, riduce gli accessi nell’ambulatorio del Medico prescrittore, evita al Paziente radiazioni ionizzanti o comunque esami da lui ritenuti più impegnativi e quindi maggiormente evocativi di una diagnosi di malignità. La CEUS ha permesso di superare i limiti della bassa accuratezza diagnostica dell’ecografia basale nella caratterizzazione di una lesione focale epatica incidentale. L’analisi effettuata dimostra che il suo inserimento routinario è possibile, é appropriato per il Paziente e comporta un sensibile risparmio economico per il Sistema Sanitario e per le Aziende Ospedaliere.

Cita l'articolo
Monaco L. L’ecografia con mezzo di contrasto [Internet]. 2023 Gen [cited 2024 Apr 27]. Available from: https://www.guarinolab.it/blog/lecografia-con-mezzo-di-contrasto/